ZELDA’S FAIRY
Non vi siete mai chiesti cosa si cela al di sotto della luminosa fatina che ci ha accompagnato per tutta la nostra infanzia?
"Zelda's Fairy" invita a esplorare questa domanda con una rappresentazione visiva che stravolge la percezione abituale di uno dei personaggi più iconici dei videogiochi.
La fatina, solitamente avvolta in una luce brillante e rassicurante, è qui mostrata in una forma che rivela un aspetto più oscuro e inquietante, priva della sua aura luminescente che nella memoria collettiva simboleggia guida e protezione.
La tecnica di pixel art utilizzata per la fatina non solo richiama lo stile grafico dei vecchi videogiochi di Zelda, ma funge da “censura” nei confronti di questa figura oscura.
La frase "Are the little fairies just a glowing ball with wings or is their light so bright that we can't see what's underneath?" sfida lo spettatore a pensare oltre le apparenze, suggerendo che ciò che si percepisce come puro e incantevole può nascondere verità più complesse e disturbanti.
Attraverso quest’opera, voglio incoraggiare a interrogarsi su cosa realmente conosciamo delle presenze familiari che ci hanno fatto compagnia nel corso degli anni dell’infanzia.